la cartolina Promocard realizzata da Luca Genovese e distribuita nei locali milanesi |
Quella era l’idea che mi hanno chiesto di sviluppare e realizzare, quando stato segnalato da Roberto come “la persona più adatta” per quel progetto. Ho sempre ambientato a Milano i miei lavori più personali, come la serie: Milano Criminale o Mambo Italiano.
In quei giorni, avevo sotto gli occhi uno straordinario reportage fotografico di Gilles Sabriè: “Behind The Screen”. Una serie di istantanee scattate negli studios cinematografici di Pechino. Sabriè ha ritratto le file di comparse in attesa di un ruolo, gli attori minori, carichi di sogni e speranze.(Quel reportage è stato pubblicato sul numero 968 di Internazionale con il titolo: “Ai margini dello schermo”)
L’idea di utilizzare come protagonista un attore fallito, un ex attore del cinema action asiatico, arriva proprio da quegli scatti.
In più sono esperto di arti marziali, sono un fan del cinema cinese, scrivo principalmente gialli e noir, e sono nato in via Paolo Lomazzo, nel cuore della chinatown milanese, insomma, era proprio pane per i miei denti.
Quindi, ho elaborato un giallo metropolitano e ho raccolto uno staff di collaboratori capaci.
Luca Genovese ha studiato i personaggi e le location, realizzando gli studi grafici e assumendo il ruolo di disegnatore di punta e co-creatore del personaggio.
L’editore ha approvato l’idea e siamo partiti in quarta.
Long Wei. Lo abbiamo definito da subito come un noir metropolitano sospeso tra due civiltà. Lui, suo malgrado diventerà l’eroe di un intero quartiere, cercando un suo equilibrio, un suo posto nel mondo, qui, nella grande Milano dell’Expo.
Long Wei, numero dopo numero, diventerà nella realtà quello che non è mai riuscito a diventare sulla pellicola: un eroe.
Accanto a lui: Vincenzo Palma. Un piccolo criminale che gli farà da spalla per tutta la miniserie. Abbiamo ribaltato il concetto di eroe e di spalla. Un eroe cinese, con un sidekick occidentale e non viceversa.
Quei due, assieme, in una Milano narrativa, una Milano moderna, con la sua skyline, i suoi quartieri, i suoi palazzi, la sua realtà di metropoli contemporanea.
Diego Cajelli