giovedì 23 gennaio 2014
Intervista a Jean Claudio Vinci
Ed eccoci a una nuova intervista. Protagonista il disegnatore del numero 7 Jean Claudio Vinci. Dall'altra parte del microfono, l'inossidabile Francesco Savino!
Presentati in tre righe!
Mi chiamo Jean Claudio e, a scanso di equivoci, non ho origini francesi, ma sarde al 100%. Comincio a prendere confidenza con il fumetto nel 2000 entrando a far parte dell'Associazione Culturale Chine Vaganti di San Gavino Monreale (CA). Dal 2007 lavoro come illustratore nell'editoria per ragazzi e attualmente collaboro con gli editori Einaudi Ragazzi, Mondadori, Fiordaliso, l'Agenzia Red Whale e, ovviamente, Editoriale Aurea.
Tu sei un disegnatore conosciuto per aver illustrato diversi libri per ragazzi. Com’è stato il passaggio da uno stile così diverso da quello di Long Wei, fumetto dal registro linguistico e target decisamente diversi?
Sono di certo 2 stili differenti, ma credo di sentirli entrambi nelle mie corde. . Nei libri per ragazzi utilizzo uno stile molto cartoon, i toni di grigio o il colore... in LW cerco invece di rendere il tratto un po' più adulto e sporco con pennellate veloci. Per il fumetto, mi ha aiutato l'esperienza con una mia recente autoproduzione a fumetti, Radio Punx (scritta dal socio Pau). Illustrazioni o fumetti... mi trovo bene con entrambi, ma di certo la tavola a fumetti, seppur ingabbiata in vignette, è il mezzo con cui disegno in maniera più libera!
Qual è il tuo rapporto con le arti marziali e com’è stato trasportare e raccontare all’interno di un fumetto i combattimenti di Kung-Fu?
Non ho mai praticato arti marziali. Tuttavia mi piace il cinema di azione, vecchi cartoni animati come Ken il Guerriero o i Cavalieri dello Zodiaco, i manga di combattimento e i bei videogiochi picchiaduro di una volta. Non ho fatto altro che mettere insieme tutto questo nelle tavole. O almeno, ci ho provato... Il risultato non sarà ai livelli di Tetsuo Hara, ma di certo mi diverto!
Com’è stato immergerti nelle atmosfere della serie di Long Wei e di tutti i suoi personaggi, e quali difficoltà hai incontrato, se ne hai incontrate, nell’approcciarti a un fumetto di questo genere?
Il soggetto mi ha subito conquistato, i personaggi sono interessanti e, da disegnatore, ho tanta voglia di farli recitare! Inoltre l'entusiasmo dello staff creativo è contagioso! Le difficoltà che ho incontrato sono magari legate alle ambientazioni milanesi che conosco poco (ma Google Maps aiuta!) e al tecnicismo delle scene di azione che richiede impegno: c'è da dire che Diego supporta tutto lo staff con tantissima e utilissima documentazione fotografica. Ammetto che prima di cominciare il mio percorso con LW ho letto testi sulla storia del Kung-fu o visionato alcuni film di arti marziali per entrare meglio nel clima.
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