martedì 19 novembre 2013

Intervista a: Valerio Nizi



E in attesa dell'uscita del Numero #6 il 5 Dicembre, eccovi l'intervista fatta dal prode Francesco Savino a Valerio Nizi, disegnatore del #5!

Ciao Valerio, presentati in tre righe!

Addirittura tre righe tutte per me? Sono commosso. Ok, serietà. Valerio Nizi, 33 anni,romano. Possiedo un pc, uno smartphone e una laurea in lettere. Sentitevi pure liberi di mettere le tre cose nell'ordine che preferite, è chiaro.
Mentre frequentavo l'università (e praticavo il Kung-fu) tramite un'amica compagna di palestra sono approdato alla scuola romana dei fumetti, per frequentare il corso di sceneggiatura. E invece mi sono ritrovato, 3 anni dopo, col il diploma in disegno e tecnica del fumetto. Così adesso, lucky me, capita che ogni tanto potete trovare in edicola qualcosa disegnato da me :)

Qual è il tuo rapporto con le arti marziali e com’è stato trasportare e raccontare all’interno di un fumetto i combattimenti di Kung-Fu?

Ho sempre adorato le arti marziali. Inizialmente però,solo attraverso le coreografie dei film che vedevo in tv. Poi, superate le resistenze paterne, sono approdato in palestra e ho avuto modo di provarle sulla pelle. Ho cominciato col Tae kwon do, poi sono passato al Kung-fu tradizionale, ho provato il karate (stile shotokan), quindi mi sono appassionato alle MMA (mixed martial arts) e ho cominciato a studiare anche il pugilato e la kickboxing/savate, che pratico tuttora, impegni di lavoro permettendo. Quando ho saputo di questa nuova serie ho pensato: figata! Finalmente possiamo fare anche qui da noi un fumetto dove la gente si legna di santa ragione come nei manga di arti marziali!
Ovviamente il discorso è più complesso, però direi che in LW il sapore di certe zuffe orientali è ripreso alla perfezione, e inserito in una cornice fumettistica più propriamente italica con tutti gli accorgimenti del caso, che permettono alla storia di funzionare come si deve, e di essere godibile su diversi livelli, ed essere appetibile per un pubblico classico da fumetto da edicola, ma anche di strizzare l'occhio agli amanti dei manga action. Poi coreografare le scene di combattimento è sempre un piacere. Spero che il lettore si diverta leggendole tanto quanto mi diverto io a disegnarle!

Com’è stato, per te disegnatore romano, calarsi nelle atmosfere milanesi? Hai avuto problemi o sei riuscito subito a immergerti da subito nel mondo di Long Wei?

Premetto che, oggi, non sono ancora mai stato a Milano. Quindi il mio lavoro su LW, a livello di ambientazione, si basa al 100% sull'ottima documentazione fornitami da Diego (Cajelli). Ovviamente mi assumo tutte le responsabilità del risultato finale! Scherzi a parte, non ho avuto grossi problemi né con i personaggi né con l'ambientazione, e per questo ringrazio ulteriormente Diego e Luca (Genovese) che oltre ad avermi voluto a bordo mi hanno subito fatto capire quello che volevano, lasciandomi allo stesso tempo tanta libertà creativa. Decisamente non avrei potuto chiedere di meglio.

C’è una scena tra quelle che hai disegnato finora che ti ha particolarmente divertito? E qual è il tuo approccio verso i personaggi della serie?

Be’, sicuramente la prima vera scena full action dell'albo, con LW che finalmente si scatena, contro un  avversario fisicamente molto più grosso e forte di lui! Tra i personaggi della serie, quello che mi diverte di più è Vincenzo, probabilmente perché, come direbbe Diego, "Vincenzo è uno che fa un po' quello che vuole", al contrario di LW che essendo un eroe (anche se spesso più reluctant hero, direi) purtroppo per lui in certe situazioni ha meno libertà d'azione. E' anche questo essere complementari, probabilmente, a renderli una coppia di personaggi che funziona bene.



1 commento:

  1. Vista l'ambientazione sarebbe divertente leggere qualche tipica espressione milanese alla "Va' a ciapà i ratt" :-)

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