Intervista a Francesco Mortarino, disegnatore del numero 4, al solito l'incorruttibile Francesco Savino è l'intervistatore...
Ciao Francesco, presentati in tre righe!
Ciao, mi chiamo Francesco Mortarino, ho 34 anni e mi piacerebbe disegnare fumetti. Mi cimento nell'impresa dal 2001 e parzialmente ci sono riuscito nel 2009 con Dead Nation; il colpaccio spero di farlo con Long Wei.
Qual è il tuo rapporto con le arti marziali e com’è stato trasportare e raccontare all’interno di un fumetto i combattimenti di Kung-Fu?
Dunque, non sono un esperto né un attivo praticante!Al contrario però sono uno spettatore affascinato sin da quando 12enne vidi il mitico Bruce Lee ne L'urlo di Chen terrorizza l'occidente e ne rimasi affascinato: lo stile, la velocità nell'esecuzione delle mosse, le coreografie dei movimenti... wow! Così, quando sono stato chiamato per realizzare Long Wei, ho pensato che potessi realizzare la mia versione di Ken il Guerriero (sì, lo so, non c'entra nulla… ma io sognavo di fare quello!).
Far parte della banda di Long Wei va al di là del semplice disegnare tavole, visto il coinvolgimento di tutti gli autori nelle varie iniziative di pubblicità virale. Qual è stato il tuo coinvolgimento in questi eventi? Puoi raccontarci qualche episodio particolarmente divertente?
L'aspetto più divertente è proprio quello promozionale, Diego è un abile uomo marketing e la cosa affascinante è mettere a punto le sue strategie per pubblicizzare al meglio la serie! Per esempio l'organizzazione della caccia al tesoro per il numero zero ci ha visti impegnati come novelli 007 a spargere indizi e albi per tutta via Paolo Sarpi.
Ma nulla in confronto alla preparazione dello stencil per marchiare le suddette copie, abbiamo passato un pomeriggio a mutilare e imbrattare cartoncini, poi ci siamo arresi e abbiamo risolto con degli adesivi. Stiamo ridendo ancora adesso!
Com’è stato immergerti nelle atmosfere della serie di Long Wei e di tutti i suoi personaggi, e quali difficoltà hai incontrato, se ne hai incontrate, nell’approcciarti a un fumetto di questo genere?
Non è stato semplice trovare il mood corretto per calarsi nella parte del disegnatore seriale! Soprattutto le difficoltà maggiori le ho incontrate nel riuscire a rendere riconoscibili i personaggi rispettando le indicazioni sul character design, non è una passeggiata!
Una volta superata l'impasse vi assicuro che a livello di disegno è una delle esperienze più esaltanti a cui abbia collaborato, disegnare tavole e tavole di gente che si picchia non ha prezzo!
grande!
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